COMUNICATO STAMPA
L’Italia scende in piazza.
Il 10 novembre 60 città chiederanno il ritiro del DDL n. 735 – DDL Pillon
NO alla mediazione obbligatoria
NO all’imposizione forzata di tempi paritari e alla doppia domiciliazione/residenza dei minori
NO al mantenimento diretto che penalizza l’interesse delle/i figlie/i di conservare il tenore di vita equilibrato ed omogeneo con entrambi i genitori
NO al piano genitoriale obbligatorio che non tiene conto degli interessi e dei desideri dei figli e delle figlie
NO all’introduzione del concetto di alienazione parentale
Sono questi i 5 NO che verranno ribaditi in 60 piazze italiane il 10 novembre in una mobilitazione che fa seguito alla petizione contro il Disegno di legge Pillon su separazione e affido lanciata da D.i.Re, Donne in rete contro la violenza, e sottoscritta da circa 100.000 persone.
L’appuntamento in Sicilia sarà a:
Palermo con un corteo che partirà alle ore 15.30 da Piazza Croci e si fermerà a Piazza Verdi. Verranno fornite informazioni sul DDL e sulle motivazioni dei NO
Catania con un presidio alle 16.30 sotto la Prefettura in via Etnea.
Il DDL proposto dal Senatore Pillon sulla revisione delle norme in materia di separazione, divorzio e affido dei minori, ci porta indietro di 50 anni e intende trasformare le vite degli ex coniugi e dei loro figli/e in un percorso ad ostacoli, che a parole vorrebbe conciliare i loro problemi, ma di fatto crea maggiori contrasti, imponendo regole che di fatto renderebbero impossibile la separazione.
Se verranno approvati il Disegno di legge Pillon e le integrazioni previste in altri 3 disegni di legge sulla stessa materia attualmente in discussione al Senato, separazione e affido rischiano di diventare un campo di battaglia permanente. I figli e le figlie diventeranno ostaggi di un costante negoziato sotto tutela, mentre le donne, la parte in genere economicamente più debole delle coppie, rischiano di restare stritolate in un percorso pensato soprattutto per imporre e arricchire nuove figure professionali, quella del mediatore familiare e del coordinatore genitoriale, disconoscendo, altresì, la pervasiva violenza maschile che è causa di tante separazioni.
Sono più 50 gli organismi nazionali, regionali e locali che hanno promosso la mobilitazione del 10 novembre e aderito al manifesto dell’Associazione nazionale D.i.re – donne in rete contro la violenza. In allegato trovate il manifesto e l’elenco delle adesioni.
Il DDl Pillon viola gli art. 2 e 3 , 24 e 25 della costituzione, viola apertamente la Convenzione di Istanbul, la convenzione CEDAW e la Convenzione di New York sui diritti del fanciullo, la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Ne chiediamo il ritiro.
Per info rivolgersi:
per Le Onde Onlus a Maria Grazia Patronaggio e Natalia Milan – 091 327973
per il Coordinamento antiviolenza 21 luglio al numero telefonico 091 6170026
Seguici su fb alla pagina No DDL Pillon – indietro non si torna