La Convenzione di Istanbul:

Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica

La violenza contro le donne è un fenomeno strutturale e mondiale che non conosce confini sociali, economici o nazionali. È una violazione dei diritti umani e rimane in larga misura impunita. Ogni giorno in Europa le donne subiscono abusi psicologici e fisici nella “sicurezza” della loro casa; sono vittime di stalking, di molestie, di stupri, di mutilazioni; sono forzate dalla loro famiglia a sposarsi o sono sterilizzate contro la loro volontà. Gli esempi di violenza contro le donne sono infiniti, incalcolabili ne sono le vittime. Campagne di sensibilizzazione e sondaggi nazionali ed europei hanno mostrato che la violenza domestica e sessuale sono fenomeni molto diffusi.
Le rivelazioni del movimento #MeToo in Europa mettono in luce l’entità degli abusi sessuali commessi sulle donne e la difficoltà per le donne di denunciarli. Molte donne hanno troppa paura o vergogna per chiedere aiuto e a volte pagano il loro silenzio con la vita.
Quelle che parlano non sempre vengono ascoltate. La violenza domestica è un’altra forma di violenza fin troppo diffusa che colpisce soprattutto le donne, ma anche uomini, bambini e anziani. Pochi sono gli autori di violenza processati e ancora meno quelli condannati.

 

Cosciente del suo ruolo trainante nella protezione dei diritti umani, il Consiglio d’Europa ha adottato la Convenzione sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (chiamata anche “Convenzione di Istanbul”). La Convenzione di Istanbul è ampiamente riconosciuta come lo strumento giuridico più ambizioso volto a prevenire e combattere la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica quali violazioni dei diritti umani. Dalla sua apertura alla firma nel 2011, ha ricevuto un importante sostegno da parte di autorità nazionali, regionali e locali, di semplici cittadini, di parlamenti, di altre organizzazioni di difesa dei diritti umani a livello nazionale, regionale e internazionale, di organizzazioni della società civile, dei media e del mondo accademico. Ha ricevuto premi nazionali e internazionali per il suo contributo alla protezione delle donne e delle ragazze contro la violenza.

È entrata in vigore nel 2014 – solo tre anni dopo la sua adozione, a testimonianzia sia del bisogno degli Stati membri di un trattato giuridicamente vincolante per guidarli negli sforzi volti a mettere fine alla violenza fondata sul genere, sia della loro adesione politica ai principi e ai valori sanciti dalla convenzione.

Malgrado gli obiettivi chiaramente enunciati della convenzione e malgrado la gravità del fenomeno e del suo impatto sulle vittime e sulla società, negli ultimi anni alcuni gruppi religiosi e ultraconservatori stanno diffondendo una visione distorta della convenzione, soprattutto riguardo al concetto di “genere” che figura nel testo. Queste rappresentazioni fuorvianti devono essere denunciate e combattute sottolineando gli obiettivi della Convenzione di Istanbul: sradicare la violenza contro le donne e proteggere i diritti umani delle donne.

 

Documentazione:

ISTANBUL-Convenzione-Consiglio-Europa (PDF 385 KB – Fonte Istat)

PREMS 031919 ITA 3014 Brochure Questions Istanbul Convention (PDF 2MB – Fonte Council of Europe)