Dall’inizio dell’anno sono cinquantasei le donne uccise solo perché donne. Non si tratta di omicidi passionali o di raptus. L’uccisione della donna non è che l’ultimo atto di una serie di episodi di violenza fisica, psicologica, sessuale, economica.
Noi li chiamiamo “femminicidi”.
L’Associazione Nazionale D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza, a cui aderiscono 60 Centri Antiviolenza e Case delle Donne su tutto il territorio italiano, richiama le istituzioni ad un atto di responsabilità politica nei confronti del fenomeno della violenza maschile sulle donne nel nostro Paese e chiede ancora una volta che la lotta alla violenza sulle donne sia una priorità strategica nell’agenda politica italiana. Il tema della violenza maschile sulle donne va affrontato secondo l’ottica della differenza di genere per superare la storica ma sempre attuale disparità di potere trau omini e donne negli ambiti, politici, sociali, economici e culturali. Si continua oggi ad assistere alla mercificazione del corpo della donna considerato oggetto di scambio, privo di libertà e di diritti. Comportamenti e linguaggio sessistaminano la posizione sociale della donna e peggiorano la sua immagine, rendendola ancora più vulnerabile.