L’Università di Catania ha aderito ufficialmente alla Rete antiviolenza dell’Area metropolitana di Catania e dei Comuni di Randazzo, Adrano, Paternò, coordinata dall’Associazione Thamaia. La firma dell’intesa è avvenuta giovedì 12 dicembre 2024 al Palazzo Centrale dell’Unict, nel corso della periodica riunione della Rete e dunque alla presenza delle diverse istituzioni e realtà aderenti.
«L’ingresso a pieno titolo dell’Università di Catania – ha precisato la presidente di Thamaia Anna Agosta – rappresenta un nodo fondamentale e ci permetterà di potenziare in maniera strutturale e sistemica le attività, in particolare nell’ambito della prevenzione, dell’informazione e della ricerca».
Per prevenire il fenomeno della violenza sulle donne, «all’interno degli ambienti universitari stiamo mettendo a frutto il ruolo e le mansioni della Consigliera di fiducia – ha affermato il rettore dell’Unict Francesco Priolo – e garantiremo il massimo supporto alla Rete attraverso iniziative di formazione e sensibilizzazione, mettendo a disposizione locali, supportando i percorsi delle donne vittime di violenza con servizi di ricerca, studio, formazione, consulenza». Presente anche la delegata alle Pari opportunità d’Ateneo Adriana Di Stefano.
Successivamente alla firma, la presidente Agosta ha illustrato il report 2024 della Rete Antiviolenza, a cui aderiscono tra gli altri: la Procura della Repubblica di Catania, l’Arma dei Carabinieri, la Questura di Catania, la Polizia postale e delle comunicazioni, l’Ufficio di servizio sociale per i Minorenni di Catania, la Procura presso il Tribunale dei Minorenni, le aziende ospedaliere Cannizzaro, Garibaldi, Policlinico-San Marco, Asp Catania, l’Ufficio scolastico provinciale, l’Udepe di Catania, i comuni di Catania, Misterbianco, Motta Sant’Anastasia, Adrano, Paternò e Randazzo, e alcune associazioni, oltre al dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Ateneo.